Sono 108 i ragazzi della diocesi di Vigevano che parteciperanno al Giubileo dei giovani che si svolgerà a Roma dal 28 luglio al 4 agosto, un’occasione intensa di testimonianza e fede viva.
CRESCITA E FEDE Molti di loro sono stati impegnati a organizzare le attività del Grest, si sono presi cura dei bambini e contemporaneamente si sono preparati, attraverso una serie di incontri, a prendere parte a un’occasione per approfondire la fede e riscoprire la speranza cristiana: «Partiremo giovedì 31 luglio – racconta don Antonio Mercuri, responsabile dell’ufficio della pastorale giovanile – e resteremo a Roma fino al 3 agosto, per seguire la messa domenicale di Papa Leone XIV. Quando saremo a Roma parteciperemo a tante iniziative per consentire ai nostri ragazzi di incontrare diversi loro coetanei provenienti da tutto il mondo, condividendo con loro esperienze e costruendo relazioni significative. In alcuni punti della città ci saranno anche animatori che racconteranno storie e aneddoti legati a chiese, musei e luoghi importanti». I giovani animatori della diocesi di Vigevano saranno impegnati in un dialogo con la città e saranno coinvolti in
attività di carattere culturale, artistico e spirituale diffuse a Roma. Il giorno successivo al Circo Massimo si terrà la giornata penitenziale, un’occasione per chiedere perdono a Dio e impegnarsi in un rinnovamento spirituale.
LA MESSA DEL PAPA L’esperienza di cambiamento interiore che vivranno i giovani proseguirà con la festa degli italiani lombardi alla basilica papale di San Paolo fuori le mura: un momento di riflessione e di preghiera a cui prenderanno parte tutti i vescovi lombardi, tra cui mons. Maurizio Gervasoni. Sabato 2 agosto sarà dato spazio a storie di vita, testimonianze di chi ha deciso di vivere un’esperienza di crescita e formativa. Domenica 3 agosto a Tor Vergata i ragazzi assisteranno alla messa del Santo Padre, ascoltando il messaggio di speranza che Leone XIV ha rivolto ai giovani in più occasioni. «I giovani devono essere fari di speranza e costruttori di comunità – afferma don Mercuri – devono ispirarsi all’amore trinitario e riconoscere la presenza di Dio nel proprio cuore. In questi mesi sia attraverso il Grest sia per mezzo di attività pastorali abbiamo coinvolto gli animatori in tutti i messaggi inclusi nell’Anno Santo. Animare è una parola che racchiude molti significati, in particolare il compito di un animatore è mettersi a completa disposizione del prossimo e di chi ne ha bisogno».
Edoardo Varese