8 Ottobre 2025

Mons. Gervasoni con i vescovi lombardi quattro giorni in Terra Santa

Dal 27 al 30 ottobre un viaggio all’insegna della preghiera e della carità. Questo l’annuncio fatto dal vescovo di Vigevano, mons. Maurizio Gervasoni, che durante l’Assemblea diocesana ha annunciato la sua partecipazione al pellegrinaggio in Terra Santa con i vescovi lombardi.

CEI MOBILITATA Quattro giorni in cui mons. Gervasoni avrà modo di recarsi nei luoghi della fede per portare preghiera, vicinanza e aiuti alle popolazioni colpite dalla guerra. Un pellegrinaggio voluto dalla Conferenza Episcopale Lombarda come segno di solidarietà verso chi vive nella sofferenza e nella paura. Saranno giorni di incontro, ascolto e condivisione con le comunità cristiane locali, spesso costrette a testimoniare la speranza in condizioni difficili. Nel corso del viaggio i vescovi avranno modo di incontrare il patriarca latino, i francescani responsabili della custodia della Terra Santa e, nel pomeriggio del 29, si recheranno nell’orto del Getsemani per una preghiera prolungata.

Un viaggio che si fa gesto di pace, richiamo alla fraternità e invito a non distogliere lo sguardo dalle ferite ancora aperte della Terra Santa.

VITTIME BIMBE E RAGAZZE Dal 7 ottobre 2023 quasi 7 vittime su 10 a Gaza sono donne, bambine e ragazze. Sarebbero oltre 38mila quelle che hanno perso la vita. UnWomen calcola che più di 78mila sono rimaste ferite mentre 1 milione sono vittime di sfollamenti forzati, costrette a dormire all’aperto o in strutture abbandonate, con il rischio di violenze, abusi, malattie e infezioni. I casi di violenza di genere sono in aumento: quasi il 40% degli episodi segnalati ha riguardato minorenni e, in un terzo dei casi, bambine sotto gli 11 anni. La denuncia arriva dall’organizzazione umanitaria Terre des Hommes Italia, che, in occasione della Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze (11 ottobre), ha presentato il 6 ottobre a Roma il Dossier indifesa 2025 “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”, con un focus su Gaza. La violenza è sistemica e va dalla negazione dell’igiene intima, dell’istruzione e della protezione, allo sfruttamento sessuale in cambio di cibo (“sex for survival”). Coinvolte ragazze o giovani donne che hanno perso i mariti e devono occuparsi dei figli piccoli, ma anche ragazzine orfane, rimaste sole con fratellini a carico, diventano “merce di scambio” per un po’ di cibo o di denaro. In alcuni casi la violenza nasce anche come reazione allo stress, e comprende anche abusi intrafamiliari nei nuclei allargati da parte di zii o cugini più grandi, provocando ferite che le vittime si porteranno dentro tutta la vita.

 

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