18 Aprile 2025

Il messaggio per questa Pasqua 2025 a cura del vescovo di Vigevano, mons. Maurizio Gervasoni.

Il Messaggio di Pasqua di mons. Gervasoni: «Chiediamo il dono del perdono»

Lo scorso anno ci preoccupavano, nel periodo pasquale, i venti di guerra che in Ucraina e in Palestina soffiavano violenti. Quest’anno le cose sembrano andare ancora peggio. L’avvento presidenziale di Trump prometteva la pace in pochi giorni, invece deve riconoscere la strage della Domenica delle Palme in Ucraina e il bombardamento di un ospedale a Gaza.

Colpisce nel primo caso il fatto che quest’anno la celebrazione della Pasqua sia in data comune a tutte le confessioni cristiane, perciò i russi sanno bene che la domenica delle Palme coincide dappertutto, ma bombardano lo stesso obiettivi non militari. E che a Gaza ci possa essere una postazione di Hamas vicino all’ospedale, non rende meno odioso l’attacco missilistico. La pace è ancora lontana e l’ipocrisia sembra essere sempre vincitrice, insieme alla violenza e alla menzogna… a questa situazione internazionale si aggiunge una situazione nazionale di grandi tensioni politiche e sociali, dove il mondo cattolico segnala con preoccupazione la fragilità dell’atteggiamento di partecipazione convinta e desiderosa di bene e di giustizia. Così, come segnalato dalla Settimana Sociale dei cattolici a Trieste, anche la democrazia diventa sempre più formale e giuridica, ma poco convinta e poco capace di plasmare dal di dentro le persone che compongono la società.

Nella Chiesa il percorso sinodale continua, ma mostra anche alcuni segni di difficoltà che chiedono un approfondimento di pensiero e di cuore.

Il cuore, simbolo scelto dal papa per l’enciclica Dilexit nos, ci riporta ai giorni di trepida partecipazione alla lunga degenza ospedaliera del Papa, che, alla fine è tornato a farsi vedere nei luoghi del Giubileo a Roma. La Pasqua di quest’anno è Pasqua giubilare, che ci riporta alla centralità dell’esperienza della colpa, ma riletta alla luce della grazia del perdono, che non cancella il peccato come non fosse mai esistito o che comunque non porta conseguenze difficili, ma che irrobustisce il cuore e lo sforzo spirituale nella consapevolezza di un amore misericordioso, tanto prezioso quanto bello. Questo atteggiamento ci rende sereni, ma consapevoli della nostra fragilità e della nostra possibilità donata di essere a nostra volta benevoli e misericordiosi. Così nasce in noi la speranza che viene da Dio. Una speranza che non si illude, ma che non si scoraggia, perché sa camminare dietro a Gesù che va alla passione con il cuore pieno d’amore e di fiducia nel Padre. Solo così sapremo vivere la gioia del perdono e lo stupore di vedere che il bene nasce da solo in un’umanità rinnovata, perché fedele e penitente. La vita buona diventa così percepita come indulgenza che viene dalla comunione dei santi, perché sempre invocata da Dio e da Lui donata. Con questi sentimenti auguro a tutti voi una santa Pasqua, che cambi il nostro cuore e che ci unisca sempre più profondamente nell’amore, nella fede e nella speranza.

Buona Pasqua

+ Maurizio

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