7 Maggio 2025

Giubileo dei lavoratori, la libertà ritrovata

Restituire il senso della libertà. È lo spirito del giubileo dei lavoratori “Pellegrini di speranza”, celebrato a Lomello giovedì 1° maggio e organizzato dalla Diocesi di Vigevano e dalle Acli nell’80° di fondazione.

DOPPIA RICORRENZA Un anniversario che si unisce al millenario della basilica di Santa Maria Maggiore, suggestiva cornice dell’evento, a cui è seguita la celebrazione di una messa presieduta dal Vescovo e animata dal coro parrocchiale di Pieve del Cairo. «In una società che cambia – ha detto il moderatore Pierangelo Fazzini, presidente del Circolo Acli Sannazzaro de’ Burgondi – anche il lavoro è in trasformazione e il giubileo lo arricchisce di una carica spirituale». Un momento di riflessione e di speranza, in cui la Chiesa, attraverso il Vescovo, si propone come garante del lavoro: lo ha dichiarato Andrea Damiani, presidente delle Acli provinciali di Pavia, che ha definito i volontari dell’associazione «eroi quotidiani, in un contesto in cui il lavoro povero aumenta e i padri e le madri di famiglia faticano ad arrivare a fine mese con uno stipendio solo. Questa basilica incompiuta ci ricorda la mancanza del Papa, che ha fatto tanto e avrebbe voluto fare tante altre cose. Con la sua voce mite e profonda, che continuerà a risuonare nei nostri cuori, ha incoraggiato le Acli a coltivare la vocazione di aprire le porte e sviluppare la solidarietà, e ha ricordato che in cooperativa uno più uno fa tre».

La somma dell’amore, insomma, è sempre superiore alla somma delle parti.

LAVORO DIGNITOSO Ad accogliere i partecipanti è stata Silvia Ruggia, sindaco di Lomello: «La dignità del lavoro – ha spiegato – è il principio fondante per una società più giusta e solidale: un lavoro che non deve escludere, ma accogliere e valorizzare». La parola è quindi passata al vescovo Maurizio Gervasoni, che ha fortemente voluto l’evento: «Questo incontro esprime la volontà di vivere il giubileo come capacità di assunzione di un impegno. La festa del primo maggio una volta muoveva migliaia di persone con la passione per la giustizia e il benessere di tutti. Ora manca qualcosa nel cuore, una dimensione spirituale non organizzativa o politica. Le colpe di questo sono tante; il giubileo ci fa dire che la colpa è anche nostra e restituisce il senso della libertà. Siamo in una basilica che è un’icona simbolica del lavoro: tanti lavoratori hanno costruito questo edificio, e hanno fatto una cosa grande per testimoniare la passione che avevano dentro, e il simbolo che ci affratella: la fede». Il lavoro dignitoso è fonte di speranza: è quanto ha ricordato Lara Sissinio di Acli Pavia e Confcooperative Milano: «È importante l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, e investire nel futuro creando sinergie col terzo settore per disabili, ex detenuti, microdredito, cooperative sociali. È in preoccupante crescita, inoltre, il fenomeno delle donne inattive, che hanno smesso di cercare un lavoro stabile. Abbiamo deciso di intervistare 3mila donne per chiedere loro perché hanno rinunciato».

Davide Zardo

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