Nella mattinata di giovedì 11 settembre, sotto il porticato del palazzo vescovile di Vigevano, è stata collocata un’opera dell’artista Stefano Arienti, donata al vescovo mons. Maurizio Gervasoni. Si tratta di Studio per Giardino (2010-2011), realizzato con la tecnica Graphic Concrete su un grande pannello in calcestruzzo bianco (250×240 cm). Un nuovo arrivo che verrà poi inaugurato ufficialmente la mattina di questo sabato 13 settembre, con ospite speciale proprio l’artista Stefano Arienti.
L’OPERA L’opera nacque nel 2011 come prova sperimentale della ditta Styl Comp Spa di Zanica (BG), specializzata in manufatti cementizi ad alta tecnologia e licenziataria per l’Italia del brevetto finlandese Graphic Concrete. Il progetto, ideato da Arienti, venne sviluppato durante i lavori per la chiesa di San Giovanni XXIII al nuovo ospedale di Bergamo, disegnata dall’architetto Pippo Traversi con la collaborazione di Aymeric Zublena. Il pannello porta impressa, con estrema precisione, un’immagine tratta da una fotografia scattata dall’artista all’Isola d’Elba nell’estate 2010 e poi elaborata digitalmente. La tecnologia del Graphic Concrete consente di incidere chimicamente nel calcestruzzo un disegno complesso e dettagliato.
Soddisfatti del risultato, gli stessi tecnici e l’artista proseguirono con la realizzazione di Giardino Mediterraneo, grande intervento destinato a rivestire tre pareti interne della chiesa bergamasca.
QUALITÀ Se in quella occasione la scelta degli inerti consentì di raffinare ulteriormente il colore e la resa delle immagini, già questo primo “saggio” mostrava una qualità del disegno capace di trasformare un materiale edilizio in superficie artistica. Ora, grazie alla donazione, Studio per Giardino accoglie i visitatori della Curia vescovile, in dialogo con l’ingresso del Museo del Tesoro del Duomo.

A Vigevano il suo legame con la città si è rafforzato con un altro lavoro, presentato nell’ottobre del 2021 nella Cattedrale di Sant’Ambrogio. Nella prima cappella dell’edificio cinquecentesco, l’artista è stato chiamato a immaginare un’opera che dialogasse con un grande Crocefisso ligneo del Quattrocento. Su dei pannelli ha infatti dipinto fedelmente una sezione della facciata del Duomo progettata dal vescovo-architetto Juan Caramuel y Lobkowitz alla fine del Seicento.
L’ARTISTA Nato a Mantova, laureato in Agraria a Milano, Stefano Arienti ha avviato la sua carriera artistica nel 1985 grazie all’incontro con Corrado Levi. Fin dagli esordi ha scelto di lavorare su materiali semplici e fragili come carta, polistirolo, elenchi telefonici e fumetti, trasformandoli con gesti minimi e ripetitivi: piegare, cancellare, graffiare, ricalcare. Immagini e oggetti comuni vengono così sottratti alla loro funzione e restituiti in forme nuove, sospese tra memoria e meraviglia. Vicino per sensibilità all’arte povera, Arienti ha partecipato a rassegne di rilievo internazionale e nel 1996 ha vinto il primo premio giovani alla Quadriennale di Roma. Sue opere sono state esposte a Londra, Madrid, Ginevra, Boston. Nel 2017 ha donato sei grandi teli dipinti alla chiesa di Sant’Andrea della sua città natale. Con l’arrivo a Vigevano di “Studio per Giardino”, la sua ricerca si intreccia ora con il patrimonio artistico e spirituale della diocesi di Vigevano.
Rossana Zorzato